Fra tutti i germogli, quello di alfalfa è il più completo dal punto di vista nutrizionale: la percentuale di proteine può arrivare al 36%, contenendo tutti gli aminoacidi essenziali e otto degli enzimi essenziali per la digestione.
E anche ricco di vitamina A, numerose vitamine del gruppo B, compresa la B12, le vitamine C, D, E, K e PP e per quel che riguarda i sali minerali contengono calcio, fosforo, magnesio, potassio, ferro, selenio e zinco.
I germogli di erba medica sono un buon alleato per il controllo del colesterolo, contribuiscono a diminuire il livello di colesterolo LDL o colesterolo “cattivo”, e ad aumentare il livello di colesterolo HDL, utile “spazzino” del sistema circolatorio.
Vengono utilizzati da chi soffre di reumatismi e sono assai utili per quanto riguarda la prevezione dell’artrite. L’alto contenuto di manganese rende inoltre i germogli di alfalfa indicati per i casi di diabete. Sono inoltre utili tonici e ricostituenti, consigliabili per i bambini, per gli anziani, gli sportivi e dopo i casi di convalescenza.
E possibile consumare i germogli di alfa alfa in molte versioni: crudi in insalate miste, trasformati in crema o usati come ingredienti per succhi o estratti, o infine cotti.
Ecco una ricetta di utilizzo.
INSALATA DI BELGA E GERMOGLI ALFA ALFA
Mondate il cespo di indivia belga; pelate al vivo un’arancia, prelevate gli spicchi e spremete quello che rimane in una ciotolina. Sciogliete nel succo di arancia due pizzichi di sale poi emulsionate con l’olio e infine rinite con una macinata di pepe.
Allestite il piatto mettendo in ogni “petalo” una o due fettine di arancia e a fianco una bella manciata di germogli di alfa-alfa (oppure di soia).
Condite con la salsa preparata.
In collaborazione con Giada Bosco de Scuola di cucina il Melograno
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