Cavolfiore: proprietà, benefici e controindicazioni


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Il cavolfiore è un ortaggio che non deve mai mancare sulle nostre tavole durante l’inverno perché inserirlo nella nostra dieta 2-3 volte la settimana ci permette di godere appieno delle sue proprietà benefiche.

È un ortaggio caratterizzato da infiorescenze (che possono essere bianche, verdi, giallo paglierino e violetto) che costituiscono la parte commestibile della pianta erbacea Brassica oleracea, appartenente alla famiglia delle crucifere. In Italia ne vengono coltivate diverse varietà, dalla precoce alla tardiva, ed è per questo che lo troviamo nei negozi di ortofrutta in tutti i periodi dell’anno.



Il cavolfiore è comunque una tipica verdura invernale e può essere consumato sia cotto che crudo. Le sue proprietà benefiche si conoscono sin da tempi antichi, infatti molti metodi curativi includevano questo ortaggio.

Valori nutrizionali del cavolfiore

Dal punto di vista nutrizionale il cavolfiore contiene pochi carboidrati e pochissime calorie, per cui è un ortaggio che si può introdurre spesso in una dieta. E’ inoltre ricco di micronutrienti: in esso troviamo potassio, vitamina A, vitamina C, ferro, calcio, acido folico e tantissime sostanze antiossidanti.

  • Calorie 25
  • Grassi 0,3g
  • Sodio 30mg
  • Potassio 300mg
  • Carboidrati 5g
  • Calcio 22mg
  • Vitamina C 48mg
  • Ferro 0,4mg
  • Vitamina B6 0,2mg
  • Magnesio 15mg

Cavolfiore e vitamina C

Sapevi che ha un contenuto di Vitamina C più elevata dell’arancia? Questo contenuto però rimane tale se lo consumiamo crudo, cosa che quasi sempre non facciamo.

La cottura riduce notevolmente la quantità di vitamina C e degli altri micronutrienti in esso presenti. Tuttavia, qualora trovassimo dal nostro ortolano di fiducia dei cavolfiori freschi e teneri possiamo approfittare per consumarli crudi, magari conditi con un filo d’olio e aceto.


Sulfurafano: un potente antiossidante

L’insieme delle sostanze antiossidanti presenti nel cavolfiore aiutano a prevenire l’insorgenza delle malattie degenerative grazie alla loro azione contro i radicali liberi. Come gli altri componenti della sua famiglia (broccoli, cavoletti di Bruxelles, verze, cavoli cappucci) anche il cavolfiore contiene sulforafano, che è un potente antiossidante.

Il sulfurafano è utile per la salute del fegato ed è in grado di mitigare le infiammazioni delle vie aeree superiori. Per di più numerosi esperimenti scientifici hanno dimostrato l’azione antitumorale del sulforafano: esso è in grado di indebolire le cellule tumorali, contrastando il loro sviluppo.
Il consumo di questo ortaggio è particolarmente efficace nella prevenzione del cancro alla prostata e al colon, una ricerca pubblicata sul Journal of the National Cancer Institute ha infatti dimostrato che chi consuma grandi quantità di cavolfiori presenta una buona probabilità in meno di ammalarsi.

Proprietà e benefici del cavolfiore

  • E’ molto utile per contrastare i malanni stagionali, grazie ai suoi numerosi principi nutritivi.
  • Il suo consumo è particolarmente indicato in caso di diabete perché le sue proprietà aiutano a controllare i livelli di zuccheri nel sangue.
  • Il cavolfiore apporta buone quantità di fibra che aumenta il senso di sazietà e previene la stitichezza. Inoltre le fibre sono molto utili perché controllano l’innalzamento della glicemia e aiutano a purificare l’intestino.
  • Il consumo di questo ortaggio facilita l’assorbimento del ferro grazie al suo contenuto di vitamina C. Per approfondire leggi il nostro articolo sull’assunzione di ferro nelle diete vegetariane.

Controindicazioni del cavolfiore

Il cavolfiore ha anche delle proprietà anti-iodio. Al suo interno ci sono infatti delle sostanze che ne riducono la disponibilità per l’organismo combinandosi con esso.



Questo chiaramente non vuol dire che mangiar cavolfiore provochi problemi di tiroide, ma chi ha dei problemi di ipotiroidismo dovrebbe evitare di assumerne grandi quantità di questo ortaggio crudo.

Crudo o cotto?

E’ chiaro che per godere appieno delle vitamine e dei sali minerali questo ortaggio dovrebbe essere consumato crudo, ma questo ci porta ad assumere anche tantissime sostanze anti-nutrizionali.

Infatti è vero che si assumono più vitamine, ma si assumono anche molecole chelanti che legano i sali minerali e ne riducono l’assorbimento. Le ricerche hanno infatti dimostrato che il calore tende a rompere le pareti delle cellule vegetali, che trattengono al loro interno numerosi composti utili. Scopri i metodi migliori per la cottura della verdura.

La cottura rende il cavolfiore più digeribile, si riduce la quantità di acqua e aumenta la concentrazione di carboidrati e proteine disponili. Inoltre con la cottura si eliminano quelle sostanze che interferiscono con il metabolismo dello iodio.
Il mio consiglio è quindi di consumare il cavolfiore cotto (anche per chi ha problemi di tiroide), e di limitare il consumo di cavolfiore crudo.


Bibliografia

  • https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29050482
  • https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24114482
  • https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29518137
  • https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29513123

Le nostre ricette a base di cavolfiore

Ricette con il cavolfiore

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